E’ appena uscito e già batte tutti i recordi di velocità.

Se volete provare da soli basta accedere alla pagina Google destinata a 5 test javascript differenti.
I test sono: Richards – DeltaBlue – Crypto – RayTrace – EarleyBoyer. Ognuno con una complessità differente che mette a dura prova il browser.

Il test effettuato da Cnet mette a paragone Chrome, IE 7, IE 8 beta 2, Firefox 3.0.1 e Safari 3.1.2. Manca stranamente Opera
Comunque è evidente che il nuovo browser di casa Google batte tutti senza nessun appello

Ecco il risultato del test

Se volete invece condurre da soli i vostri test andate qui

3 Commenti

  1. Io uso la versione 4 di Chrome e ho applicato “Chrome Privacy Proctetor” , dice niente? Cioè, è innutile o no? Anche se sono passati 2 anni dal post, chissa’ che qualcuno non ci capiti come è successo a me.

  2. occhio a cosa recita la licenza d’uso :

    L’eccitazione per la nuova release, la forza dell’abitudine, la fiducia nel marchio ed altri fattori colimano tutti nella stessa azione: quando Google Chrome è stato scaricato e installato, in pochi hanno probabilmente dato un’occhiata ai termini del servizio sull’apposita pagina. Lo ha fatto però Ina Fried per CNet, e ne ha tratte alcune interessanti considerazioni.

    Innanzitutto nella licenza è specificato il fatto che Google si riserva il diritto di installare in automatico aggiornamenti che provvedano a correggere eventuali problemi o comunque ad accrescere le potenzialità del browser. La licenza parla specificatamente di «bug fix, funzioni avanzate, nuovi moduli software e versioni completamente nuove»: Google, insomma, ha la mano completamente libera sul proprio software e vi interverrà nel tempo senza che l’utente vi metta mano.

    Una definizione in qualche modo ambigua è relativa ai diritti d’uso del browser ed ai diritti che Google si riserva con licenza «perpetua, irrevocabile, internazionale, royalty-free».

    Infine una frase lascia aperto qualche spiraglio ad interventi di ispirazione pubblicitaria: «alcuni servizi sono supportati con sistema di advertising revenue e possono mostrare pubblicità e promozioni. Queste pubblicità possono essere personalizzate sui contenuti delle informazioni allocate nei servizi, nelle query composte attraverso tali servizi o attraverso altre informazioni». Il browser, insomma, conserva molte informazioni perchè, in linea teorica, potrebbe in futuro monetizzarle o comunque adoperarle per offrire servizi di pubblicità con annunci ottimizzati sulla base delle caratteristiche dell’utente navigante (caratteristiche, ovviamente, ottenute grazie alle informazioni fornite dalle pratiche di navigazione registrate nello storico conservato dal browser).

    Quest’ultimo aspetto potrebbe sollevare in futuro importanti considerazioni sulla tutela della privacy, ma sicuramente rappresenta un possibile passo avanti deciso per Google nella direzione di una pubblicità sempre più mirata e sempre più efficace. La diffusione del browser, insomma, potrebbe offrire a Google un forte vantaggio di ritorno anche nel mercato dell’advertising, ove il motore di ricerca potrebbe godere di importanti informazioni aggiuntive con cui ottimizzare i propri sistemi.

    La licenza va ovviamente accettata all’atto dell’installazione. Ogni altra opzione può essere invece in seguito modificata tramite gli appositi strumenti.

    di Giacomo Dotta

  3. Davvero un ottimo browser. L’ho provato anche io e per essere in beta mi ha stupito davvero molto. Molto di più di quanto abbia fatto Safari per Windows. Ha davvero parecchio margine di miglioramento ma mi ha davvero sorpreso, soprattutto per l’interfaccia davvero diversa rispetto a molti altri browser. Sembra più Apple style questo di Safari.