I siti che utilizzano i contenuti altrui sono uno dei fenomeni in maggior aumento in Internet.

Gli Scraper Sites (così vengono chiamati in inglese) sono nella maggior parte dei casi degli aggregatori di notizie altrui che visualizzano i post di centinaia di siti differenti sotto un unico dominio.

La maggior parte delle volte questi siti utilizzano AdSense, lucrando quindi sul lavoro altrui e nella maggior parte dei casi senza l’autorizzazione del reale proprietario dei post e senza nemmeno linkare la fonte originale della notizia.

Al danno… la beffa… Spesso gli algoritmi dei motori di ricerca non riescono a capire la differenza tra il contenuto originale e quello copiato: capita infatti spesso di trovare nella SERP gli articoli copiati in posizione più avvantaggiata rispetto a quelli originali.

Capite da soli il danno che questo tipo di siti possono portare al vostro sito.

Fino ad oggi i webmaster non avevano strumenti efficaci per segnalare queste situazioni. Di norma l’unica mossa era quella di contattare il webmaster del sito ‘copiatore’ intimandogli di rimuovere i vostri contenuti: ovviamente questa procedura non sortiva quasi mai risposte.

Google da qualche tempo, anche grazie alla pressione di centinaia di webmaster, ha messo a punto una form attraverso la quale è possibile segnalare data una precisa chiave di ricerca il sito che ‘vi sorpassa’ nella SERP e che ovviamente vi copia il contenuto.

Vediamo come compilare la form nel modo corretto:

1: inserire la query esatta della ricerca Google che porta ai risultati che volete segnalare

2: inserite la URL del contenuto ORIGINALE

3: inserite la URL del contenuto COPIATO

4: inserite qui eventuali commenti (opzionale)

Vista la politica attuale di Google di valorizzare i siti con contenuti originali e di qualità questo ulteriore passo è di sicuro una spinta ad avere un www più ‘pulito’ e corretto.

Voi avete mai avuto problemi di questo genere? Se sì che mosse avete fatto? Fatemelo sapere nei commenti.

Ah dimenticavo la form per la segnalazione la trovate  qui