Da punto-informatico

1.500 euro: questa la somma che dovranno pagare coloro che siano colti a scaricare film da Internet ad uso personale. Una somma che sale tra i 2.500 e i 15.000 euro, con reclusione da sei mesi a tre anni, qualora lo scaricamento avvenga con finalità commerciali.

Questo il punto focale del decreto presentato dal ministro Giuliano Urbani e approvato poco fa dal Consiglio dei Ministri.

In una conferenza stampa che ha seguito il Consiglio, un ministro visibilmente soddisfatto ha spiegato che qualora le sanzioni contro il download si rivelino efficaci per il cinema, il Governo ha intenzione di espanderle anche allo scaricamento di musica.

A determinare le nuove sanzioni è il primo articolo del decreto che, come ha spiegato lo stesso Urbani, prevede “misure di contrasto alla diffusione telematica di opere cinematografiche”. Il decreto considera pirati domestici coloro che “commettono abusi non finalizzati alla vendita ma ad un uso personale pur sempre illegittimo”.

Secondo Urbani si tratta di sanzioni simboliche che hanno lo copo di dissuadere ed educare. “Chi commette questo tipo di abusi – ha chiosato il Ministro – sono soprattutto i giovani”. Il Ministro ha sottolineato che “tutti i settori coperti dal diritto d’autore soffrono della pirateria resa oggi più facile da internet”.

Da segnalare che secondo il Ministro, il decreto è perfettamente in linea con la Direttiva europea sulla proprietà intellettuale appena approvata. “Nello spirito e nelle indicazioni – ha affermato – son testi gemelli. Noi così abbiamo anticipato le norme europee”.

Tra le altre misure previste dal decreto anche una serie di finanziamenti straordinari da 80 milioni di euro considerati urgenti per il cinema italiano e gli operatori del settore.

In quanto decreto legge le misure sono immediatamente efficaci: entro il termine di 60 giorni il Parlamento potrà trasformare il decreto in legge dello Stato.