La notizia è di quelle che faranno discutere in Rete e che sicuramente non farà piacere agli utenti del motore di ricerca.

Da qualche ora Google ha ‘censurato’ i termini legati ad alcuni servizi come BitTorrent, torrent, utorrent, RapidShare e Megaupload nelle ricerche instantanee e nell’autocompletamento della ricerca.

Provate ad esempio a scrivere su Google ‘megaupload’ vedrete che a differenza di una volta l’autocompletamento non funziona e non mostra nemmeno le ricerche istantanee.

Quindi di fatto anche Google ha ceduto all’industria dell’entertainment che da anni fa pressioni enormi sul motore di ricerca.

Google assicura che nonostante la ‘censura’ le ricerche classiche non saranno coinvolte in questo tipo di limitazione.

Le grandi company come BitTorrent e RapidShare hanno da subito aspramente criticato la scelta (legittima) di Google con comunicati molto piccati.

La cosa che fa più sorridere è che Google abbia bannato solo alcune società dimenticandone altre altrettanto ‘pericolose’ come 4shared, HotFile e MediaFire (per fare degli esempi).

Che sia un primo e timido passo verso un ban più sostanziale?

Come al solito si punisce l’intenzione e non il vero atto di pirateria. E’ come se si vietasse la produzione di coltelli perché con questi si può ferire una persona.

Staremo a vedere come reagirà la Rete… e voi che ne pensate?

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3 Commenti

  1. digitare qualche lettera in più con la tastiera e premere invio non mi sembra una grossa fatica :-)